Il duo di San Francisco, The Dodos torna con un brillante album, il terzo della loro carriera. Time to Die è il seguito dell’acclamato Visiter, pubblicato in Europa l’anno scorso dalla Wichita records (Bloc Party e The Cribs) e salutato come uno dei migliori dischi del 2008.
Il nuovo album di Meric Long e Logan Kroeber (in arte The Dodos) è stato prodotto da Phil Ek, già dietro al banco mixer con Fleet Foxes, The Shins e Built To Spill. Anche quest’anno i the Dodos saranno nelle classifiche della critica e a lungo si parlerà del nuovo Time To Die Dalla pubblicazione di Visiter dello scorso anno i Dodos hanno girato il globo (come headliner, suonando ai festival più importanti e di supporto a nuovi act di gran valore come i Fleet Foxes). Folk, pop, rock e punk insieme per un risultato unico ed originale. I The Dodos sono una delle formazioni più interessanti degli ultimi anni, capaci di rifuggire la classificazione di indie e aspirare ad una carriera basata sulla freschezza ed intensità del loro sound. Ciò che stupisce della band è come in due creino della musica articolata in cui percussioni e chitarre si sposano con la bella voce country alternative di Meric Long. Insieme a Fleet Foxes, The Shins e Band Of Horses rappresentano il meglio della nuova scena indie americana, quella che ha masticato a lungo i vinili di Neil Young e del folk rock stelle strisce ma è cresciuta con la scuola alternative della west coast. Il suono dei Dodos è concettualmente vicino ai No Age e agli Animal Collective per la forza e la volontà di esplorare nuovi lidi musicali. La musica dei Dodos è unica, alternative-folk-rock di nuova fattura dalla città (San Francisco) che ha dato i natali alla psichedelia degli anni sessanta e ha visto passare per le sue colline i più importanti cantori, poeti e musicisti della beat generation.
Tamburelli, chitarre acustiche e ritmiche sincopate nello spirito del presente più che in quello dei Nuggets anni sessanta. Con Time to Die il duo ha fatto un’altro passo in avanti rispetto al lodevole Visiter partorendo una creatura che la critica sta adorando e che giorno dopo giorno richiama nuovi fan. I The Dodos sono catchy e moderni, con un sound morbido e differente da quanto fatto in precedenza dalla scuola USA. Non pensate alla musica di Crosby, Stills, Nash e Young ma ad una moderna indie rock band che ama suonare seguendo i dettami del folk. Meric Long e Logan Kroeber sono due geni e di loro si parlerà ancora parecchio. ©rollingstonemagazine.it
Il nuovo album di Meric Long e Logan Kroeber (in arte The Dodos) è stato prodotto da Phil Ek, già dietro al banco mixer con Fleet Foxes, The Shins e Built To Spill. Anche quest’anno i the Dodos saranno nelle classifiche della critica e a lungo si parlerà del nuovo Time To Die Dalla pubblicazione di Visiter dello scorso anno i Dodos hanno girato il globo (come headliner, suonando ai festival più importanti e di supporto a nuovi act di gran valore come i Fleet Foxes). Folk, pop, rock e punk insieme per un risultato unico ed originale. I The Dodos sono una delle formazioni più interessanti degli ultimi anni, capaci di rifuggire la classificazione di indie e aspirare ad una carriera basata sulla freschezza ed intensità del loro sound. Ciò che stupisce della band è come in due creino della musica articolata in cui percussioni e chitarre si sposano con la bella voce country alternative di Meric Long. Insieme a Fleet Foxes, The Shins e Band Of Horses rappresentano il meglio della nuova scena indie americana, quella che ha masticato a lungo i vinili di Neil Young e del folk rock stelle strisce ma è cresciuta con la scuola alternative della west coast. Il suono dei Dodos è concettualmente vicino ai No Age e agli Animal Collective per la forza e la volontà di esplorare nuovi lidi musicali. La musica dei Dodos è unica, alternative-folk-rock di nuova fattura dalla città (San Francisco) che ha dato i natali alla psichedelia degli anni sessanta e ha visto passare per le sue colline i più importanti cantori, poeti e musicisti della beat generation.
Tamburelli, chitarre acustiche e ritmiche sincopate nello spirito del presente più che in quello dei Nuggets anni sessanta. Con Time to Die il duo ha fatto un’altro passo in avanti rispetto al lodevole Visiter partorendo una creatura che la critica sta adorando e che giorno dopo giorno richiama nuovi fan. I The Dodos sono catchy e moderni, con un sound morbido e differente da quanto fatto in precedenza dalla scuola USA. Non pensate alla musica di Crosby, Stills, Nash e Young ma ad una moderna indie rock band che ama suonare seguendo i dettami del folk. Meric Long e Logan Kroeber sono due geni e di loro si parlerà ancora parecchio. ©rollingstonemagazine.it
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