25 luglio 2010 Belle & Sebastian live @ Play Art | Arezzo
Con il loro folk-pop dolce e delicato, gli scozzesi Belle And Sebastian, a differenza di molti altri gruppi d'oltremanica, hanno sempre rifiutato le logiche dello star-system.
Il loro successo è arrivato quasi per caso, come un regalo inaspettato, permettendo ad una generazione stanca del ribellismo ideologico dei propri fratelli maggiori di riconoscersi in una dimensione finalmente congeniale alla propria sensibilità. Negli anni hanno saputo dare vita ad un intero immaginario, pur non rimanendo indifferenti alle lusinghe della scena indie-pop. Nato nel '96 sui banchi dell'università di Glasgow, il gruppo capitanato da Stuart Murdock ha saputo conquistare in dieci anni di carriera un consenso sempre più importante suggellato nel 2005 dal premio come miglior band scozzese di tutti i tempi, lasciando alle proprie spalle gente come Travis, Franz Ferdinand e Simple Minds. Di sicuro è una bella soddisfazione poiché la band ha lavorato sodo negli anni per superare l'autentico anonimato che aveva caratterizzato il loro esordio Tigermilk , disco ben presto rivalutato ed ora giudicato come uno dei migliori della loro carriera. I Belle and Sebastian hanno la capacità di scrivere canzoni pop semplici ed orecchiabili ma che sanno essere nel contempo del tutto personali e riconoscibili, una cura che riguarda anche i testi e la parte grafica dei booklet, decisamente unici. I brani raccontano di amori, sorrisi e qualche lacrima malinconica, quotidianità che si allarga anche a temi quale il lavoro e la religione con i suoi dubbi ed incertezze.
Il loro successo è arrivato quasi per caso, come un regalo inaspettato, permettendo ad una generazione stanca del ribellismo ideologico dei propri fratelli maggiori di riconoscersi in una dimensione finalmente congeniale alla propria sensibilità. Negli anni hanno saputo dare vita ad un intero immaginario, pur non rimanendo indifferenti alle lusinghe della scena indie-pop. Nato nel '96 sui banchi dell'università di Glasgow, il gruppo capitanato da Stuart Murdock ha saputo conquistare in dieci anni di carriera un consenso sempre più importante suggellato nel 2005 dal premio come miglior band scozzese di tutti i tempi, lasciando alle proprie spalle gente come Travis, Franz Ferdinand e Simple Minds. Di sicuro è una bella soddisfazione poiché la band ha lavorato sodo negli anni per superare l'autentico anonimato che aveva caratterizzato il loro esordio Tigermilk , disco ben presto rivalutato ed ora giudicato come uno dei migliori della loro carriera. I Belle and Sebastian hanno la capacità di scrivere canzoni pop semplici ed orecchiabili ma che sanno essere nel contempo del tutto personali e riconoscibili, una cura che riguarda anche i testi e la parte grafica dei booklet, decisamente unici. I brani raccontano di amori, sorrisi e qualche lacrima malinconica, quotidianità che si allarga anche a temi quale il lavoro e la religione con i suoi dubbi ed incertezze.
Belle & Sebastian live @ Play Art
http://www.myspace.com/baustellespace
Il progetto Baustelle nasce nella seconda meta' degli anni novanta. Dopo la solita trafila di demo, arriva l'esordio discografico nel 2000 con SUSSIDIARIO ILLUSTRATO DELLA GIOVINEZZA, con la produzione artistica di Amerigo Verardi. A distanza di quasi tre anni, dopo un cambio di etichetta discografica, il 23 maggio arriva il secondo album: LA MODA DEL LENTO, registrato e mixato in diversi studi, fra cui le Officine Meccaniche di Mauro Pagani. Con questo disco i Baustelle proseguono, ampliandolo e amplificandolo, il percorso intrapreso con il disco precedente. L'obiettivo e' anche questa volta la canzone d'autore e pop, nel senso piu' nobile del termine; anche questa volta la band collabora con Amerigo Verardi, che compare in veste di co-produttore artistico. Con la primavera 2004 arriva un nuovo video. Si tratta di "Arriva lo ye-ye", che esce in contemporanea al cd single contenente un remix a cura dei Delta V. Nel 2005 esce il terzo lavoro dei Baustelle, "LA MALAVITA", registrato da Carlo U. Rossi, produttore storico del rock italiano. Il disco, come il titolo lascia immaginare, raccoglie undici canzoni-manifesto del male di vivere. Piu' teso, rock e potente di "La Moda del Lento", il disco sintetizza con eleganza italiana il wall of sound di Phil Spector (un'orchestra d'archi suona in sei pezzi), le colonne sonore dei poliziotteschi, Gainsbourg, la canzone d'autore italiana, il punk primordiale newyorkese di Modern Lovers, Television, Blondie e Ramones. Dopo "La Malavita", che ha consacrato i Baustelle come una delle band piu' innovative, raffinate e di spessore del panorama musicale italiano, il nuovo disco "Amen" contiene 15 tracce, che affiancano canzoni d'amore ad altre caratterizzate da frequenti riferimenti al contesto sociale. Il 26 marzo 2010 esce il quinto album dei Baustelle, "I mistici dell'Occidente", la cui produzione e' per la prima volta accreditata a Francesco Bianconi, insieme all'ingegnere del suono irlandese Pat McCarthy (R.E.M.).
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